Che i conti correnti italiani fossero i più cari dâEuropa lo si era intuito. Poi è arrivata la conferma ufficiale di Abi, Bankitalia e Commissione europea che seppure con cifre discordi tracciavano un quadro della situazione univoco: i correntisti italiani pagano in media un importo molto più alto dei colleghi europei. Più del doppio secondo alcune stime. Motivo per cui sempre più clienti si rivolgono a banche non tradizionali che grazie alla possibilità di attivare un conto on line consentono risparmi notevoli.
Ma quali sono nel dettaglio i costi applicati dagli istituti di credito italiani ai propri clienti? A darci la risposta unâindagine di CorrierEconomia che ha analizzato la situazione dei primi sei istituti di credito (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi, Bpm e Bnl). Lo studio ha preso il via dal confronto dellâIsc, indicatore sintetico di costi che ogni banca deve rendere noto per garantire la trasparenza. I dati emersi mostrano un costo medio annuale di 147,30 euro, al quale vanno aggiunti 34,20 euro di imposta di bollo. I costi comprendono commissioni di vario genere, come il canone annuo per la carta di credito che indice per 24,33 euro, il pagamento di bollette allo sportello per cassa che ammonta a 4,06 euro, il prelievo automatico da altre banche di 1,64 euro.
Ma lâindagine segnala anche âspese straneâ. Tra queste, ad esempio, i costi per la copia di documenti persi di 150 euro, i bonifici urgenti su altre banche di 36 euro e la pratica per lo smarrimento o il furto di assegni di 20 euro.
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